Day 5 – Rumore dell’amore – #StandUpWeek!
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 13,1-15
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Ciao sono Maria e faccio parte della Pastorale Giovanile diocesana.
“Dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. (Gv 13,1)
Un amore immenso quello di Gesù, senza limiti, un amore che non conosce ostacoli.
Un amore che va oltre.
Un amore autentico.
Come ripeteva spesso Sant’Agostino, è un amore che va *«fino alla fine senza fine». *
Gesù, quella sera per far comprendere ai discepoli l’amore che lo animava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.
Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto.
“Cominciò a lavare i piedi dei discepoli”
Quanto amore in questo gesto, un gesto di estrema umiltà.
Gesù si inginocchia sino ai loro piedi davanti a tutti, anche davanti a Giuda che stava per tradirlo, lava i loro piedi.
Non le mani, non il capo, ma i piedi.
Quei piedi sporchi di fango, di polvere, quei piedi stanchi che portano il peso di una giornata, quei piedi feriti dal dolore, dalla rabbia, dalla paura, dalla frustrazione.
Liberandoli dalla sporcizia delle loro debolezze e delle loro fragilità.
Qui si nota l’amore grande di Gesù.
Senza nessuna distinzione.
E noi, siamo realmente in grado di amare?
Noi siamo capaci di metterci in ginocchio davanti ai nostri fratelli, ai nostri amici?
Farci umili servitori?
“Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».
Secondo me, proprio quando ti lasci lavare i piedi, ti lasci togliere quella polvere, che puoi sentirlo, ascoltarlo… In un mio momento personale di preghiera, ho sperimentato che Gesù ha lavato i miei piedi, forse mi sono abbandonata del tutto a Lui, liberandomi dalle cose futili… Sono pronta ora ad accogliere la Pasqua, a passare il deserto!
E oggi, in questo Giovedì Santo non ci resta che ascoltare il rumore dell’amore, e compiere qualche gesto inaspettato.
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